Poco dopo il 1730, anno dell’elezione papale di Lorenzo Corsini con il nome di Clemente XII, i Corsini si trasferirono da Firenze a Roma scegliendo come dimora un palazzo in via della Lungara, fatto costruire ai primi del Cinquecento dal cardinale Raffaele Riario e che, nel secondo Seicento, aveva ospitato Cristina di Svezia, giunta a Roma dopo la sua abdicazione.
All’architetto Ferdinando Fuga fù assegnata la responsabilità di creare un nuovo corpo di fabbrica da accorpare armonicamente alle preesistenti strutture. Nella nuova residenza i Corsini allestirono una collezione d’arte che, pure se in gran parte formatasi nel corso del Seicento per merito del cardinale Neri Corsini, si era venuta ad ampliare proprio nel corso del Settecento con le opere pervenute alla famiglia in seguito all’acquisizione del nuovo status sulla scena romana.
Nel 1883, la collezione e il palazzo furono donati allo Stato Italiano che, nel 1895 istituì la Galleria Nazione d’Arte Antica con sede, appunto, a Palazzo Corsini.
Dopo alterne vicende, che hanno visto, fra l’altro, il trasferimento dei dipinti nell’altra sede della Galleria Nazionale, Palazzo Barberini, Palazzo Corsini consente nuovamente di ammirare nella sua sede storica una raffinata selezione di materiali: sculture antiche e moderne, bronzetti e mobili del Settecento e, naturalmente, dipinti.
Questi ultimi costituiscono nel loro insieme una scelta rassegna di opere con una prevalenza di testi del sei-settecenteschi tra i quali si segnalano: i suggestivi paesaggi di Gaspard Dughet e Jan Franz van Bloemen, le veridiche nature morte di Christian Berentz, l’inquietante Prometeo e le marine di Salvator Rosa, i toccanti soggetti devozionali di Guido Reni, Giovanni Lanfranco, Orazio Gentileschi, Mattia Preti.