Negli anni 1978-1982 venne curato il restauro di un gruppo di case su via di San Paolo alla Regola, nella zona compresa tra la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini e via del Conservatorio.
Il restauro ha rivelato, inaspettatamente, come i fabbricati di aspetto seicentesco mantenessero murature ben più antiche, che costituiscono il corpo di tutto il sistema.
In particolare si conservano strutture di età romana per quattro piani di altezza, due al di sotto e due al di sopra suolo. Queste strutture costituirono la base di una complessa ristrutturazione medioevale, che ha rialzato le costruzioni all'altezza della situazione attuale.
Il luogo, extraurbano in età repubblicana, era allora già percorso da una strada che collegava il Circo Flaminio (dov'è oggi l'area del rione Sant'Angelo), i Navalia (il porto militare di Roma, che era oltre palazzo Farnese) ed al Tarentum (il santuario arcaico sito presso San Giovanni dei Fiorentini).
La zona in età flavia, precisamente negli ultimi decenni del I secolo d.C., accolse un immenso quartiere di magazzini, gli Horrea Vespasiani, che si estendevano dal fiume e dall'attuale ministero di Grazia e Giustizia almeno fino a palazzo Spada ed a oltre via Arco del Monte. Di questa vasta sistemazione viene a far parte la prima fase degli edifici che si riscontrano nelle strutture dello scavo.
Dopo una prima serie di restauri effettuati all'inizio del III secolo, in età costantiniana un violento incendio distrusse il complesso.
Così nei primi decenni del IV secolo venne radicalmente ristrutturato, interrando tutta la struttura di un livello e rafforzando le murature esterne con nuove cortine di mattoni.
Gli edifici mostrano successivamente di perdere la qualità dell'uso, fino al totale abbandono e degradato nel V e nel VI secolo, ma nell'XI secolo la zona riscontra una nuova straordinaria ripresa edilizia.