Gradevole passeggiata nell’ampio parco di Villa Borghese, ben ottanta ettari sviluppati nel cuore della città tra il netto confine del tratto delle Mura Aureliane che unisce porta Pinciana a piazzale Flaminio ed i nuovi quartieri, Salario e Pinciano, sorti dopo l’unità d’Italia.
La Villa, una delle più ricche e complesse tra quelle romane, è rimasta proprietà della stessa famiglia fino all’inizio del secolo scorso quando, nel 1901, lo Stato italiano l’acquisisce cedendo il parco al Comune di Roma. Nonostante le modifiche subite nel tempo la Villa mostra ancora lo splendore del passato quando era meta di tutti gli stranieri in visita a Roma, descritta in tutte le guide della città di tutte le epoche, ritratta da artisti famosi.
Un percorso attraverso lo splendido parco di Villa Borghese per rileggere l'evoluzione: nell'assetto primo seicentesco, l'architettura della villa, affiancata dai giardini segreti, si saldava, anteriormente, al parco comprensivo dell'ingresso principale e, pertanto, piu riccamente arredato di statue e fontane e, posteriormente, al Parco dei Daini, giardino riservato del principe; la restante parte di oltre 40 ettari, comprendeva invece la sezione "rustica" confinante con la campagna.
Rimasto immutato nel 600' dalla morte del Cardinal Scipione Caffarelli Borghese (potente primo ministro di Paolo V), il complesso venne completamente rinnovato in due più importanti fasi, scalate tra la fine del 700' e il 1840, che videro alla direzione Antonio e Mario Asprucci e, quindi, Luigi Canina, avrebbero visto la luce, tra le altre imprese, la Piazza di Siena, la Fontana dei Cavalli Marini e il suggestivo Giardino del Lago con il Tempio di Esculapio...