Conosciuto anche come “cimitero dei Protestanti” (da cui l’appellativo “acattolico” appunto) o più poeticamente come “il cimitero dei poeti e degli artisti”, è il luogo in cui hanno trovato l’eterno riposo poeti, scultori, architetti, personaggi politici non appartenenti alla fede cattolica.
Un luogo la cui storia antica e recente è poco conosciuta. Tutto ha inizio con la maestosa sepoltura di Caio Cestio (I secolo A.C.), curatore dei banchetti sacri a Giove, ma anche uomo scaltro e malfidato ... tanto che diede un ultimatum ai suoi eredi per innalzare il suo mausoleo. La nostra storia prosegue nel medioevo, dove il sito diventa addirittura la sepoltura di Remo, lo sfortunato fratello di Romolo. Sempre in quel periodo, il luogo fu anche legato ai pellegrinaggi verso S. Paolo Fuori le Mura.
Arriviamo a fine '600-inizi '700: l'ex sovrano d'Inghilterra Giacomo III Stuart arriva a Roma con la sua corte; da quel momento nasce l'esigenza di sepolture dignitose per i non cattolici, i cui resti, prima, erano impietosamente sepolti ai piedi del Muro Torto e oggetto di oltraggi.
Tra i personaggi illustri piú famosi, sono sepolti in questo cimitero Julius Goethe, figlio del poeta, la scrittrice A. Malvida von Meysenburg, il poeta Percy Bysshe Shelley, lo storico comunista Antonio Gramsci , il poeta inglese John Keats e il suo amico Joseph Severn.