Questa passeggiata dedicata al rione Trevi prende in considerazione le pendici e le alture del Quirinale, caratterizzate dalla presenza a valle della grandiosa basilica dei Ss. Apostoli, ma anche da piccole chiese più o meno nascoste, come quella dedicata a S. Maria del Carmine, o dal palazzo e dalla villa della famiglia Colonna, che abita in questa parte della città fin dal Medioevo, come testimonia la torre su via Quattro Novembre. Proseguiremo quindi verso la parte alta del rione che vede cambiare totalmente il suo aspetto con la costruzione, nel corso del XVI secolo, del palazzo papale e la sistemazione della piazza antistante completata soltanto nell’800 con Pio IX.
Il rione Trevi, che prende il nome dal trivio di piazza dei Crociferi, può essere idealmente suddiviso in tre zone distinte; la prima raccolta attorno alla celebre fontana, la seconda caratterizzata dalla basilica dei SS. Apostoli e la terza che corrisponde sostanzialmente al colle del Quirinale.
Mentre la parte bassa del rione fu fittamente abitata per tutto il corso del Medioevo, la zona più alta (occupata durante l’età imperiale dal Tempio di Serapide, costruito dal Caracalla, e dalle Terme di Costatino) rimase sostanzialmente disabitata fino alla metà del cinquecento, se si esclude qualche edificio isolato, tra cui il primo nucleo del palazzo del Quirinale.
Un primo cambiamento si avrà con papa Pio IV (1560-1565), che farà costruire la strada Pia (corrispondente alle attuali via del Quirinale e via XX settembre), ma solo con Sisto V (1585-1590) questa parte del rione sarà interessata da una forte urbanizzazione, dovuta soprattutto all’apertura della Via Felice, che ancora oggi collega S. Croce in Gerusalemme con Trinità dei Monti, e alla costruzione dell’Acqua Felice, che termina con la Fontana del Mosè realizzata da Domenico Fontana.
Con la costruzione del palazzo del Quirinale la parte alta del Rione divenne il fulcro di tutta la zona circostante, dove ben presto cominciarono ad essere costruiti altri edifici connessi alla residenza pontificia. Altri cambiamenti importanti sono connessi alla storia della città quale capitale del nuovo Regno d’Italia: come è accaduto anche per gli altri rioni, anche Trevi vide infatti cambiare (tra 1870 e 1933) parte del suo tessuto originario per la costruzione dei nuovi edifici dei ministeri e per la conseguente sistemazione della viabilità circostante, che ha determinato l’apertura di via del Tritone, via Barberini, via Bissolati e la creazione del traforo Umberto I.
Le passeggiate dedicate a questo Rione ci permetteranno invece di cogliere quelle parti rimaste invariate, caratterizzate dalla presenza di alcune delle chiese più belle della città e di importanti musei.