Sul colle del Celio, a pochi passi da villa Celimontana si trova S. Stefano Rotondo, che risale al tempo di papa Simplicio (468-483). La chiesa, che venne costruita sull’antica caserma dei Castra Peregrina, è il più antico edificio di culto cristiano a pianta circolare a Roma, anche se l’aspetto originario risulta alterato dagli interventi che si sono susseguiti nel corso dei secoli: tra i più importanti bisogna citare quello di papa Innocenzo II (1130-34), che aggiunse il portico, e quello di Niccolò V (1447-1455), che elimina la parte più esterna dell’edificio.
L’interno della chiesa conserva, nella cappella dei SS. Primo e Feliciano (le loro reliquie furono portate qui da papa Teodoro I, che regna tra 642 e 649) alcuni interessanti mosaici dall’iconografia inconsueta (databili al VII secolo), e soprattutto il cosiddetto martirologio di S. Stefano: si tratta di 34 riquadri ad affresco con scene di martirio di diversi santi, realizzati dal Pomarancio e da Antonio Tempesta al tempo di Gregorio XIII (1572-85).