In questo percorso dedicato al rione Parione saremo letteralmente catapultati nel cuore della Roma rinascimentale e barocca.
Secondo la tradizione, il nome Parione deriverebbe dalla presenza di parte di un muro antico (parietone, dal latino paries) che doveva appartenere alle strutture dello stadio di Domiziano.
In effetti questa struttura, costruita per ospitare gare atletiche, ha condizionato l’edilizia di buona parte del rione, tanto che ancora oggi, nel perimetro di piazza Navona, è possibile riconoscere l’andamento dell’antico stadio. Ma questo è solo l’esempio più celebre, visto che altre strade e altre piazze nascondono testimonianze di edifici antichi, come il teatro di Pompeo, il primo in muratura a Roma, ancora riconoscibile in qualche stradina secondaria.
Antico e moderno convivono quindi alla perfezione in questo rione che fu, anche durante il medioevo, sempre densamente popolato, letteralmente pieno di casupole e torri, che occupavano praticamente ogni spazio disponibile.
Nel Quattrocento, quando i pontefici cominciano a regolarizzare soprattutto l’andamento viario di Parione, la zona divenne una delle più vitali della città, tanto che il più importante mercato romano, che fino ad allora si trovava sul Campidoglio, venne spostato qui.
Spina dorsale del rione è via del Governo Vecchio, dove si trovava la vecchia sede del governo pontificio. La strada era conosciuta anche come via papalis, perché percorsa dal fastoso corteo pontificio in occasione della cerimonia del possesso.
La passeggiata terminerà in luoghi più celebri della città: piazza Navona che fu, fin dall’età antica, punto di riferimento dell’intera zona. Conosceremo le diverse fasi della piazza, dall’epoca romana ai fasti barocchi, quando la famiglia Pamphilj commissiona il palazzo, la chiesa di Sant'Agnese in Agone e la Fontana dei Quattro Fiumi, la cui realizzazione fu in un primo momento affidata a Borromini, poi scartato a favore di Gian Lorenzo Bernini, grazie all’interessamento di Donna Olimpia Pamphilj, potente e terribile cognata di papa Innocenzo X.
I pettegolezzi su di lei e sugli altri membri della famiglia caratterizzarono tutta la metà del XVII secolo e sarà quindi divertente ed interessante conoscere le opinioni dei romani dell’epoca, che arrivarono addirittura a definirla vera “papessa” della città.