Giovanni Angelini, assessore all'Edilità del Municipio capitolino, incarica Viviani di redigere i progetti dei nuovi quartieri, nominandolo ingegnere direttore dell'Ufficio tecnico provvisorio per i lavori del primo piano regolatore della capitale, con un assegno mensile di 400 lire.
Il Comune approva il piano regolatore del nuovo Quartiere Esquilino permettendo l'esproprio di tutti i terreni interessati. Per facilitare l'edificazione della vasta area, viene suddivisa in tre zone di espansione.
Doopo la costituzione dell'Impresa dell'Esquilino, viene fatta una richiesta di variante al progetto di Espanzione I del nuovo Quartiere Esquilino, chidendo l'eliminazione (perchè non economicamente conveniente) del tridente viario che sarebbe dovuto partiva dalla stazione termini, permettendo una lottizzazione a scacchiera di Villa Massimo. Il comune approva la richiesta, eliminando dal progetto di espanzione le due strade laterali e ridimensionando di due isolati la piazza della Stazione.
Ritrovamenti durante scavi di fondazione a piazza Esquilino, angolo con la nuova via Cavour.
Il primo indizio dell'importanza e ricchezza del luogo ne fu dato il giorno 15 febbraio, con la scoperta di un erma rappresentante Bacco barbato, alta m. 0.31 , di buon lavoro e di perfetta conservazione. Ma il giorno 27 dell'istesso mese, cavandosi per le fondamenta di un muro maestro, nel luogo distinto con la lettera a, tornò ili luce sì gran copia di monumenti figurati da vincere di gran lunga l'aspettazione concepita per la scoperta dell'erma mentovata di sopra.
Prime ad apparire, fra le rovine cadute dalla parte più elevata dell'edificio, furono tre Cariatidi a doppia faccia, finamente scolpite in rosso antico alla maniera arcaica. Due sono acefale, e mancano di parte del piede: la migliore e la più conservata misura m. 0. 78 d'altezza, ed ha gli occhi riportati di smalto dorato: le braccia protese, e strette alla vita sollevano con gentile movenza i lembi della tunica.
Presso le descritte Cariatidi giacevano: una statua di bambino scherzante con un cagnoletto, ritratto dal vero con somma naturalezza, e con perfetta imitazione delle forme infantili; un' altra acefala di giovinetto, seduto sul tallone sinistro, mentre le braccia stringono il ginocchio destro; una terza statuetta parimente acefala di fanciullo interamente avvolto nel pallio; una testa di fanciullo ricciuto, e sorridente; un frammento di spoglia leonina in bronzo, avanzo forse di statua colossale di Ercole; una candeliera o pilastrino rettangolare, con le due faccie e le grossezze ornate di gentili fogliami; circa 30 m. lineari di cornice in rosso antico; oltre ad infiniti frammenti di colonne in giallo e nero antico.
Rodolfo Lanciani.
Essendo giunti i lavori di fondazione (di un fabbricato a Piazza Esquilino) nel punto indicato con la lettera d, si scoprì alla considerevole profondità di m. 10.30 l'angolo di una sala col pavimento di lastre di cipollino. Appoggiata ad una delle pareti apparve una base di in. 1,33 X 0. 80 X 0. 59 ornata delle rozze modanature del IV secolo e contenente nella fronte questa iscrizione:
NAERATIVS CEREALIS V C CONS ORD CONDITOR BALNEARVM CENSV1T
Dai lati del piedistallo sembrano essere stati abrasi alcuni emblemi, forse la patera ed il simpulo: su quello a destra si legge quest'ignoto nome, rozzamente graffito.
DIONISIVS (sic) SALSARIVS
La base di Nerazio Ceriale appartiene ad una numerosa famiglia di identici monumenti, i quali è agevole il credere fosser disposti da ambo i lati delle porte d'ingresso alle terme, ovvero sostenessero statue nelle sale principali.
Una base consimile è descritta dal princ. Massimo nella sua monografia degli orti Peretti siccome esistente nel cortile del palazzo Rospigliosi: una terza è tuttavia conservata presso il casino superiore di detti orti a capo della via Strozzi. Due altre poi leggonsi presso il Grutero e furono dedicate l'una all'edificatore dei bagni, l'altra a suo figlio Nerazio Scòpio da un Curzio Satrio che si qualifica per NVTRITOR di quest'ultimo.
È merito singolare delle nostre ricerche l'avere finalmente rivelato il luogo della provegnenza di quel gruppo di monumenti, ossia la posizione dei bagni Neraziani presso il termine del vico Patricio, ove eran altresì quelli di Novato.
Egli è probabile che l'abitazione urbana dei Nerazii fosse attigua ai bagni; e ne abbiamo indizio del seguente frammento di iscrizione dedi- catoria , da noi rinvenuto affisso ad una parete, il giorno 13 aprile, nel punto segnato con la lettera c.
V... AE ADFECTIONIS ERGA REPVBLICAM SICVT LVDVM
GLADIATORIVM OMNI IMPENSA SVA ITA SPOLIARIVM
A FVNDAMENTTS EXTRVCTVM ORNATVMQVE PRONI TORE
CIVITATIS REI PVBLICAE DONO DEDIT
La lastra scorniciata, rotta in 25 pezzi, misura m. 1,72 x 0. 33. È notevole l'analogia del testo con quello dell'epigrafe prenestina di Gneo Voeso Apro, cui i decurioni postulante populo dedicarono una statua QVOT ... LVDVM .... GLADIATORIVM ET SPOLIAR SOLO EMPTO SVA PECVNIA EXTRVCTVM PVBLICE OPTVLERIT...
Nel marmo teste scoperto presso S. M. Maggiore, mancando qualunque cenno a concessione di luogo pubblico, è ovvio il supporre che fosse quello stato collocato in area privata, cioè nell'abitazione urbana di quell'illustre famiglia.
Dei bagni istessi e della loro disposizione nulla possiam dire. Le vestigia dei muri scoperti quà a là, e da noi disegnati negli angusti e profondi cavi di fondamento, son troppo meschina cosa per poterne trarre gli elementi di una restituzione architettonica. L'edifizio era costruito a differenti piani sulla pendice del monte, la quale dichina con sì rapido pendio, che fra l'angolo S. 0. e quello N. E. dell'isola la differenza del livello del suolo vergine oltrepassa i 17 metri. Lo stile ed il sistema generale della costruzione la farebbe ascrivere alla prima metà del secolo quarto.
Rodolfo Lanciani.
Un'altra serie importante di scolture fu rinvenuta (nell'area dello scavo dei Balneae Neratii) nel luogo distinto con la lettera b. Citiamo a preferenza: un'elegante statua virile ignuda forse di un efebo mancante della sola testa, ed alta m. 1. 44; un torsetto di Venere Anadiomène; simile di statuina vivile ignuda; una testa di Venere con acconciatura rilevata e spartita sulla fronte; un piede di candelabro in bronzo, alto m. 0. 18, perfettamente conservato, e composto di tre zampe leonine, divise da fogliami;una statuetta della Fortuna in bronzo alta m. 0. 075 - un manico di lebete, o caldaio in bronzo; un nascimento di candeliera in commesso di marmi lini (opus sedile marmoreum); na ricca serie di bilancette, cucchiai, spilli, campanelli, lucerne fittili, abbeveratoi, tazze aretine ec.e n. 63 monete, cinque delle quali spettanti a Nerone, Adriano, Antonino Pio, Aureliano, Probo, le altre tutte dei secoli IV, e V; Tra le lucerne fittili merita speciale menzione una di quelle che solevansi mandare in dono nei Saturnali, con rilievo rappresentante la Vittoria sorreggente un clipeo, su cui è scritto ANNV NOVM (sic) FAVSTVM FELICEI.
Rodolfo Lanciani.
Approvata la sistemazione del piazzale della stazione termini, con la realizzazione di due edifici gemelli monumentali, dotati di portici rivestiti in granito, denominati isolati I e IX nella lottizazione I del nuovo Quartiere Esquilino.
La commissione del Piano Regolatore, dopo 5 mesi di studi, presenta al Consiglio Comunale la relazione dal titolo "Piano edilizio Regolatore e di ampliamento della città di Roma in relazione alla legge sul concorso dello Stato nelle opere edilizie". La commissione apportata diverse modifiche rispetto alle proposte formulate dal Piano Regolatore del 1873 (approvato ma mai reso operante in termini di legge), ad esempio predisponendo precise indicazioni rispetto al tracciato della via che da piazza Venezia conduceva al Tevere ed al Vaticano (l'attuale Corso Vittorio Emanule II).
Il Consiglio Comunale adotta il Piano regolatore redatto dall'ing. Viviani, sostanzialmente identico a quello del 1873 con alcune modifiche. Progetto per la realizzazione di una strada che colleghi via Cavour con il Quartiere Esquilino (via Giovanni Lanza).
Il Consiglio Comunale adotta il Piano regolatore redatto dall'ing. Viviani, sostanzialmente identico a quello del 1873 con alcune modifiche. Progetto per la realizzazione di una strada che colleghi via Cavour con il Quartiere Esquilino (via Giovanni Lanza).
Viene definitivamente approvato il nuovo Piano Regolatore di Roma.
Per realizzare l'ultimo tratto di Via Cavour, vengono demiliti l'isolati del Monastero delle Cappuccine Farnesiane e l'Oratorio della Confraternita dei Sacconi Turchini.
Demolendosi i fabbricati per il taglio di via Cavour presso la piazza dell'Esquilino, si trovò un'elegante mensola marmorea con foglia d'acanto.
Luigi Borsari.
Nei disterri per le fondamenta della casa Pisani, posta sulla via Graziosa (ora Cavour), nell'angolo formato dalle vie di s. Maria Maggiore e dei Quattro Cantoni, si è ritrovata una sala di tipo quasi basilicale, lunga m. 10,90, larga m. 7,00, con pareti di reticolato, senza mattoni. Termina, verso mezzogiorno, con un'abside a segmento di circolo, di m. 5,04 di corda, e m. 2,05 di freccia, la calotta della quale è decorata da una grande conchiglia in altissimo rilievo di stucco. La parete ricurva è dipinta con riquadri, scomparti, fasce, greche ec., a colori vivacissimi in fondo bianco, sul fare dei dipinti della sala mecenaziana.
Confina con quest'aula basilicale un edificio vetustissimo, cicè di poco posteriore ai tempi Serviani, del quale rimane una parete, lunga m. 17,00, costruita con massi di cappellaccio bugnati, lunghi m. 0,725, alti m. 0,275, e messi uno sull'altro senza cemento. La costruzione riposa sopra un banco di tufa, perforato da cunicoli e gallerie, le quali vengono a far centro e capo in un serbatoio centsale, munito di pozzo e puteale in cappellaccio di peperino.
Rodolfo Lanciani.
Sull'angolo della via Cavour col vicolo dei Quattro Cantoni, è stato scoperto un pavimento a mosaico, con ornati a colori vivacissimi in campo bianco.
Rodolfo Lanciani.
Sull'angolo delle vie Cavour e Serpenti, sotto s. Francesco di Paola, è tornato in luce un muraglione a cortina, che per la sua smisurata grossezza può essere certamente attribuito ad un edificio pubblico. Il muraglione non è rettilineo, ma segue un andamento capriccioso, con isporgenze e recessi, dei quali non saprei render ragione. È ornato poi di nicchioni di due metri di diametro, che debbono aver servito per uso di fontana, vedendovisi tuttavia le asole o feritoie per la condottura di piombo.
Quasi nel mezzo della via già Graziosa, ora Cavour, si è scoperto uno stanzone a cortina, alla considerevole profondità di quindici metri. Appartiene ad una fabbrica costruita a scaglioni su per la china del monte.
Rodolfo Lanciani.
Presso il sito, ove la nuova via Cavour s'incontra con la via dell'Agnello, a circa sei metri di profondità dal piano stradale, si è trovato il pavimento di un'antica strada, la quale sembra dirigersi verso la basilica di Costantino.
Ivi stesso si scorgono avanzi di un muraglione, costruito a grandi massi rettangolari di travertino, e perpendicolare all’asse dell'antica via.
Demolendosi nell'istesso luogo un casamento, è stato raccolto il seguente frammento epigrafico, con caratteri degli ultimi tempi repubblicani, ed inciso su lastrone di travertino, con cornice.
Giuseppe Gatti
Costruendosi il nuovo casamento Mancini sul prolungamento della via Cavour, e propriamente nel tratto sottostante alla chiesa di s. Francesco di Paola, si è ritrovato un frammento di lapide sepolcrale cristiana, di m. 0,39 X 0,87, ove si legge, secondo l’apografo del prof. Gatti:
VE CESSIT DECO BET DEPOSSIO
I lavori edilizi pel prolungamento della via Cavour hanno rimesso all'aperto, presso la piazza della Subura, due basi di colonne ioniche alquanto danneggiate, ed un’ altra corinzia ben conservata, del diametro di m. 0,37, alta e larga m. 0,54.
Al vicolo dell'Agnello poi son tornati in luce i seguenti avanzi di sculture in marmo: Testa di fanciullo, perfettamente conservata, di buona fattura e di meravigliosa espressione; Due teste virili, ed altra muliebre, mancanti in qualche parte; Due mascheroni; Frammento di piccola statua di Silvano, assai consunto. Testa di putto, egualmente molto danneggiata. Frammento di bassorilievo, sul quale restano due gambe di un uomo e parte della mano sinistra, che regge un cornucopia; Altro frammento di bassorilievo in palombino, che presenta una cista, con un drappo aggruppato sul coperchio, e sovr’ esso una testa femminile, con la bocca aperta ed i capelli raccolti sulla nuca e legati da un nastro. Frammenti diversi di cornici ed altre decorazioni architettoniche.
I lavori pel proseguimento della via Cavour, presso la via dell'Agnello, hanno restituito alla luce questi monumenti epigrafici:
Frammento di lastra marmorea, nella cui estremità superiore rimane un meschino avanzo di bassorilievo, cioè la gamba di un uomo, il quale doveva reggere pel morso un cavallo bardato, siccome si vede frequentemente sulle lapidi di equites singulares; Frammenti di lastroni di marmo; d) Grande tavola di marmo; Frammento di grande lastrone di marmo con cornice; Un pezzo di tubo di piombo porta questa leggenda, assai guasta e consumata.
In piazza della Subura, fondandosi un nuovo casamento sull' angolo della via Cavour, a circa m. 3,00 al di sotto dell'odierno piano stradale, si è scoperto in più punti l'antico selciato di una strada, o piuttosto di una platea abbastanza larga.
Due piccole colonne di granito, con la loro base, poggiavano su quel pavimento, ed erano state inserite nel muro di facciata della casa ivi demolita.
Nel primo tratto della via Cavour, presso lo sbocco di essa sulla piazza dell'Esquilino, si è rinvenuta una piccola anforetta di vetro, alta m. 0,115, di bella iridazione, e mancante soltanto di un'ansa e di parte del collo.
Ivi stesso è stata raccolta fra le terre una testa fittile di donna, coperta dal manto, ed appartenente al notissimo tipo delle teste votive.
Presso la piazza di S. Maria dei Monti proseguendosi gli sterri per la sistemazione della via Cavour, sotto la chiesa di S. Francesco di Paola, è stata ritrovata parte di una lastra marmorea, che contiene un'iscrizione del tutto simile a quelle edite nel C.I.L. VI, 1728 4 d.
L'altra parte della medesima lapide per caso era stata acquistata, qualche tempo fa, dal prof. G. Gatti; il quale dell'intiera epigrafe, lunga m. 0,90, alta m. 0,23, ha mandato l’apografo seguente:
FLAVIVS PHILIPPVS VC PRAEF VRBI
NYMPHIVM SORDIVM SQVALOREM sic
FOEDATVM ET MARMORVM NVDITATE DEFOR
MEX AD CVLTVM PRISTINVM REVOCAVIT
Nel v. 4 la terza lettera fu cancellata con abrasione. L'anno, in cui Flavio Filippo ebbe la prefettura di Roma, osserva il prof. Gatti, è incerto; non essendo noto questo personaggio per altri documenti storici o monumentali. Egli però spetta alla fine in circa del quarto secolo, od ai primi anni del quinto; e da taluni scrittori è stato identificato con quel Flavio Filippo, che fu console nel 408 insieme con Anicio Auchenio Basso.
Ma il Tillemont (ist. des empereurs IV, p. 479) ha dimostrato, che l'uno deve essere distinto dall'altro; essendochè il console del 408 non ebbe la magistratura in Roma, ma in Oriente (cfr. de Rossi, Inser. christ. I, p. 246 e 579; Ritter, Prosopogr. cod. Theodos. s. v. Philippus).
Egualmente incerto è il sito del ninfeo, che trovandosi sordium squalore foedatum et marmorum nuditate deforme, ìl suddetto prefetto ad pristinum cultum revocavit; ed in almeno tre iscrizioni, che dovevano essere affisse sui diversi lati del medesimo, ne volle ricordato il restauro. Considerando però, che una di coteste iscrizioni nel secolo XVI giaceva presso il foro Traiano, circa il luogo ov'era la casa di Giovanni Corizio e l'immagine volgarmente detta Spoglia Christi (cfr. C. I L. VI, 1728 Bd), e che l’altro esemplare è ora tornato in luce da un luogo non molto discosto, sembra assai probabile, che l'antico ninfeo restituito da Flavio Filippo al primitivo splendore, fosse posto in quelle medesime vicinanze.
Sistemandosi quel tratto della via Cavour, che corrisponde all'antica via Graziosa, è stato recuperato un bellissimo rilievo su terracotta, che era stato adoperato per copertura di un'antica cloaca.
Forma parte di un fregio, alto m. 0,40, ed ha la lunghezza di m. 0,46. L'arte della scultura è eccellente: la correttezza del disegno, la vivacità del sentimento, la finitezza del lavoro rivelano la più bella epoca della plastica.
Rappresenta, come sembra, il rapimento di Elena. La bella regina di Sparta, vestita di lungo chitone e semivelata, sta in piedi sopra una quadriga, tirata da quattro focosi destrieri. Al lato destro del carro, ed in atto di guidarlo, cammina frettoloso Paride; il quale, avendo sul capo il berretto frigio, indossa il solito corto chitone con lunghe maniche, e la clamide che svolazza ampiamente dietro le spalle; ed ha le gambe munite di calzoni. Questa composizione non s'incontra in altri monumenti.
La parte superiore della terracotta è decorata da un cordone a rilievo, su cui si elevano alcune palmette graziosamente modellate.
Dagli sterri pel proseguimento della via Cavour, nella regione della Subura, provengono due frammenti di sculture marmoree.
Il primo è un avanzo della fronte di un sarcofago, che conserva la parte superiore di due nicchie, fiancheggiate da pilastri scanalati. In ciascuna delle due nicchie è scolpita una figura virile; ma il rilievo è assai danneggiato dalle ingiurie del tempo.
L'altro frammento appartiene ad un bassorilievo, nel quale era rappresentato Achille, che trascina il corpo di Ettore attorno alle mura di Troia. Vi rimane la parte posteriore della quadriga, alla quale è legato per le gambe il corpo di Ettore. Questi è barbato, ed ha le mani avvinte al di sopra del capo. Altri avanzi di figure si veggono dietro ad Ettore; e possono riconoscersi quelle di due guerrieri, uno de'quali armato di scudo, ed un'altra di donna.
Continuandosi nella Subura gli sterri per la nuova via Cavour, è stato recuperato un frammento di lastra marmorea, sul quale si legge: M S ...ETRONI | ...OSTRANI | ...IT ANN VNO | ... XVIII FILIO | ... PARENTES | ...RONIVS | ... GDVS ET | ... LODOTE
Dagli sterri che si eseguiscono per il proseguimento della via Cavour, nell'orto annesso all’ex-monastero delle Sepolte vive, provengono questi frammenti di antiche sculture in marmo:
a) Statua di Giove, conservata soltanto fino al ventre, e mancante delle braccia: alt. m. 0,40.
b) Statua quasi intiera rappresentante Esculapio, avvolto nel solo pallio, che gli lascia scoperta la spalla destra e metà del petto. Manca il braccio destro: alt. m. 0,78.
c) Statua virile, tutta ignuda, di grandezza alquanto minore del vero. Manca la testa, che era impernata, e circa un terzo delle braccia e delle gambe: m. 0,94.
d) Altra del tutto simile, ed lisci mancante, ma di proporzioni più piccole: alt. m. 0,59.
e) Piccolo frammento di statua ignuda, dal ventre alle ginocchia: alt. m. 0,46.
Gli stessi movimenti di terra hanno fatto recuperare un frammento di lastrone marmoreo, spettante ad un antico sepolcro cristiano, sul quale si legge: ...O FILIO BENEM | ...XIT AN V M V... | ...II IN PACE
Sull'antica piazza della Subura, togliendosi le terre dall'altura rispondente sotto . la chiesa di s. Pietro in Vincoli, ed a livello con la piazza di s. Francesco di Paola, sono apparsi numerosi avanzi di fabbriche private, costruite in laterizio, Due frammenti di mattoni, raccolti fra quelle rovine, recano il bollo quadrangolare dell’anno 123 (cfr. Marini n. 345):
APR ET PAET COS EX F | TVRR GALTT SALPPB
Demolendosi un casamento sulla piazza delle Carrette, si è rinvenuto tra i materiali di fabbrica un lastrone sepolcrale di travertino; sul quale è scolpito ad alto rilievo il busto del defunto, fra un mazzo di spighe ed un altro oggetto, che non può determinarsi per essere danneggiata la pietra. Sotto il rilievo è l'iscrizione:
M CAESENNI SEX F
Nella costruzione della fogna di via Cavour, sotto la chiesa di s. Francesco di Paola, è stato trovato, alla profondità di m. 3,50, un grazioso simulacro di Amore dormiente, scolpito con arte abbastanza buona. Il nume fanciullo sta disteso sopra la clamide, e poggiando il capo sulla mano sinistra, volge alquanto da questo lato tutta la parte superiore del corpo. Dietro le spalle ha il turcasso. La statua è lunga m. 0,80, ed è mancante soltanto del braccio destro, dei due piedi e di piccola parte del naso.
Dal cavo medesimo è stato anche rimesso in luce il torso di una statua virile, alto m. 0,64. La figura era ignuda, ed aveva soltanto il manto gittato sulla spalla sinistra, il quale scendeva, dietro la persona fino all'anca.
Continuandosi le demolizioni in piazza delle Carrette, per l'apertura dell'ultimo tratto della via Cavour, si. è ricuperata una grande lastra di marmo, che reca:
C MVNNIO RVHOSETSOE TEN... | TENATIA VENERIA... | LIBERTIS LIBERTABVSQ...
Giuseppe Gatti
In prossimità di via dell'Agnello, costruendosi sulla via Cavour un fabbricato di proprietà dei signori Rocchi, sono stati scoperti nelle fondazioni parecchi avanzi di antichi muri laterizi.
Nello sterro si raccolsero vari frammenti di marmi scolpiti, tra i quali merita ricordo soltanto una piccola testa, che appartenne ad un fregio in alto rilievo.
Tornarono pure in luce due frammenti di sarcofagi baccellati; uno dei quali porta nel cartello l'iscrizione:
D M P AELIO PORCIANO SACERDOTI SVCINIANO Q VIX ANNIS XXIII M VII
Si ebbero finalmente tre lucerne del secolo quarto, una delle quali con la croce equilatera; ed un pezzo di mattone col bollo: OP DOL EX ... FIG TERENT LAELIII SECVND E APRIL
Giuseppe Gatti
Nel tratto della nuova via Cavour, che traversa l’area dell’antico monastero detto delle Vive-sepolte, sono stati ricuperati i seguenti avanzi di antiche iscrizioni cristiane, incise su lastroni di marmo:
LOCVS CE... | PARABETA... | CEMENT...
ANIMAE DVLCISSIM... | QVE VIXIT ANN XXVII | D III DEPOSITA
DOMINE CONPARI DV... | AMABILI BERECVNDA... | TIAE QVAE VIXIT A N...
Dallo stesso luogo proviene un frammento di piccola lastra marmorea, su cui leggesi: D M S | ...VLIVS | ...RIVS
Giuseppe Gatti.
Fabbricandosi un casamento sulla via Cavour, in angolo della via dell'Agnello, è stato trovato un capitello di piccola colonna, in marmo rosso, intagliato con foglie d'acanto e caulicoli. È alto m. 0,25, ed ha il diametro di m. 0,17.
Giuseppe Gatti.
In prossimità della via dell'Agnello, sistemandosi la via Cavour, è stata ritrovata una grande tavola di marmo, su cui leggesi questo avanzo d'epitaftio metrico cristiano:
ERISTVMVLC ...|... S HOSPITIV ...|... NAMQVE IACEN ...|... AMNON IN CLAVDIT ...|... HAEC ETENIM MVNDV ...|... ET BENE MVNDANA ES ...|... QVAE POTERAT DNO ...|... dESPOSITA IN PACE DONATA AE...|...
Dallo stesso luogo provengono un frammento di coperchio di sarcofago, con iscrizione ed un pezzo di lastra marmorea, con le parole EO ET POL LCVM
Un frammento di grande tavola marmorea, rinvenuto per i lavori della via Cavour, non lungi dall'incrociamento di questa con via dell'Agnello, reca questo avanzo d'iscrizione cristiana: ...AVSTINA ...|... XXXII M V ...|... TAInXKA
Dagli sterri per il nuovo casamento che si sta fabbricando sulla via Cavour, in prossimità della via dell'Agnello, provengono i seguenti monumenti epigrafici:
a) Frammento di grande tavola di marmo, con cornice: ATVRA DIES F ...|... IT IVVENEM C ...|... ASTOS SEMPEN ...|... S PRIVM TI ...|... TA PAV ...|... A M S
b) Altro frammento di lapide marmorea: MANIBVS |... ENHOPEI |... AVDIA PRIVATA |... VLCISSIMO
c) Peso di marmo bianco, di forma ellittica: I EXACT
d) Frammento di plinto marmoreo: TEIMHCACME AITWAENITY
Giuseppe Gatti
Spianandosi il terreno per la via Cavour, nell'area già occupata dal monastero delle Vive-sepolte, sono state recuperate due lapidi scritte. La prima è un titoletto di colombario: VALERIA M VALE M M ET CL M M N GRAPTE PRIMI VIXIT XX
L'altra è una grande lastra oblunga di marmo higio (m. 1,02X0,32), che chiuse un loculo di cimitero sotterraneo cristiano; e dice: AVR AVGVRANAE AN NIO PAVLINO MARITO KARISSIMO IN PACE
Giuseppe Gatti.
Fondandosi un nuovo casamento nel luogo già occupato dal monastero delle Vive Sepolte, si è rinvenuto in frammenti un piccolo busto muliebre, alto m. 0,058, in lamina di rame, lavorata a sbalzo, con residui di doratura. La testa è cinta da una corona di rose.
Presso il luogo medesimo, è stato recuperato un pezzo di mattone circolare, che intiero doveva avere il diametro di circa m. 0,40, ed al quale era sovrapposto un musaico assai fino a vari colori. Nella: parte recuperata rimangono soltanto alcune "ciocche ondulate di capelli, appartenenti ad una testa, la quale occupava quasi tutta la superficie del disco.
Giuseppe Gatti.
Eseguendosi un cavo per la fogna di via Cavour, sotto il nuovo muraglione a s. Francesco di Paola, è stata scoperta una camera costruita a grandi mattoni quadrati.
Nella parete sud ovest era praticata una nicchia, nella quale stava tuttora al posto una piccola erma marmorea di Silvano, coronata di edera, ed impernata sopra una base di marmo, alta m. 0,27, larga m. 0,14. Nella fronte di cotesta base è scritta la dedicazione: SILVANO D O
Presso il sito medesimo si è rinvenuto un piccolo cippo di marmo (m. 0,25 X 0,15), terminato a timpano, che porta scritto: M IVLIVS CHRYSEROS
Giuseppe Gatti.
Continuandosi lo sterro, per la sistemazione della via Cavour, nel tratto di essa sottoposto all'orto adiacente all'abside della chiesa di s. Pietro in Vincoli, è stata rinvenuta una statuetta di marmo, rappresentante un fiume, di arte assai mediocre.
È alta m. 0,25X 0,29, e manca della testa. La figura, semigiacente sopra un sasso, è ignuda nella metà superiore; l’inferiore è coperta da un manto, il quale dalla spalla sinistra scende dietro le reni, e si ripiega sull'omero destro.
La mano sinistra: poggia sopra un vaso, ora totalmente consunto, donde scorrono le acque che con la loro ondulazione formano come il plinto della statua.
Provengono dallo stesso luogo: una statuetta acefala della Fortuna, in bronzo, con patera nella destra e cornucopia nella sinistra; una piccola aquila in marmo, con le ali chiuse; ed una caraffa di vetro, mancante del collo, che negli angoli del fondo porta in rilievo le iniziali del nome del fabbricante: S C V
Giuseppe Gatti.
I lavori di sistemazione della via Cavour, presso l'antica piazza della Subura, hanno fatto recuperare:
a) un frammento di lapide marmorea con l'iscrizione: M AVREL... | ET LIBERTI... | BVSQVE EO...
b) un pezzo di grande dolio fittile, sul labbro del quale è impresso il sigillo: L RVFENI PROCVLI | COGITaTVS SER T
c) una lucerna di terra rossa, con tre piccole maschere sceniche in rilievo, ed il bollo: C OPPI RES
Giuseppe Gatti.
Sull'incrociamento della via Cavour con la via de' Serpenti, è stato trovato un
frammento di latercolo militare in marmo, che conserva i nomi:
CVITIV S... | ... L MAIV S SEV ...|... C PAPVLEIVS DAPH NV ...|... VIBIV S CASSIANV ...|... Q PEDVCAVIVS SEVERV ...|... FABIV S FAVSTV S ...|... IVLIVS SEXI VS TRIB MIL I I ...|... AVREL LVCIANVS DAC
Dal sito medesimo previene un pezzo di mattone, sul quale è impresso il bollo
circolare (Marini n. 1136): Q POMPEI MAMMEI
Giuseppe Gatti.
Continuandosi i lavori per la sistemazione della via Cavour, verso la piazza delle Carrette, si è trovato un piccolo frammento di fregio in terracotta; sul quale rimane la parte superiore di una figura barbata, i cui lunghi capelli sono tenuti fermi da un nastro.
Dallo stesso luogo si è avuto: una basetta quadrata di bronzo; tre accette di
ferro, ed un mattone col bollo circolare: Q POMPEI MAMMEI
Giuseppe Gatti.
Nel punto ove la nuova via Cavour traversa la via Alessandrina, eseguendosi un cavo per la fogna, si è incontrata, alla profondità di circa sei metri dal piano stradale, una platea formata di grandi lastroni di travertino e di marmo. I massi di travertino sono solcati da un canale di scolo, largo m. 0,35.
Nel medesimo sterro, e propriamente alla metà della distanza che corre fra la piazza delle Carrette e la detta via Alessandrina, si sono trovati due grandi rocchi di colonne, di granito orientale, e due capitelli in marmo bianco. Uno dei rocchi di colonna ha la lunghezza di m. 2,70, l'altro di m. 3,85; il diametro di ambedue è di m. 080. Giacevano una accanto all'altra, inclinate di circa 45° sull'asse della nuova strada.
Giuseppe Gatti.
Fondandosi un nuovo casamento sulla via Cavour, nell'area già occupata dal monastero detto delle Vive-sepolte, sono stati trovati fra le terre parecchi oggetti di suppellettile domestica, in bronzo, assai malconci e frammentati. I meno danneggiati sono: un catino, del diametro di m. 0,35, rotto in pezzi e mancante di una parte del fondo; una serratura cilindrica; un uncino di bilancia; un compasso; un campanello alto m. 0,07, ed altro simile alto m. 0,11; due spatole; alcuni spilli.
Giuseppe Gatti.
Nei lavori per la fondazione del casamento Desideri, posto sulla via Cavour, fra la via dell'Agnello e quella dei Serpenti, alla profondità di circa m. 7,00 dal piano stradale, è stato scoperto un tratto di antica via romana, lastricata, secondo il consueto, a grandi poligoni di selce. La via si dirige verso il Foro, e in parte era coperta da lastroni di travertino.
Costruendosi una fogna in via dell'Agnello, a m. 4,50 di profondità è stato messo allo scoperto il selciato d'un'antica strada romana, che seguendo la direzione stessa di via dell'Agnello, accenna a salire di livello; e probabilmente si univa all'altro tratto di recente scoperto in via del Colosseo.
Sistemandosi la via Cavor presso l'angolo di via dell'Agnello, si trovarono fra le terre due pezzi di mattoni, che portano i bolli: OP DOL EX PR CAES N CL SECVNDINI vaso ansato; apron ET PAE COS on ESIMI
Giuseppe Gatti.
Rinforzandosi i fondamenti della casa Niccolini in via Cavour numero 350, a m. 4,70 sotto il piano stradale si sono riconosciuti gli avanzi del piantato di un grande pubblico monumento. Si è incontrata, una parte del nucleo dell'edificio, con una larga gradinata marmorea, di cui sono stati in parte scoperti due soli gradini. Il monumento era rivolto a sud-ovest.
Nel cavo si è pure osservato un rocchio di colonna di granito, simile a quelli che presso. il medesimo luogo furono scope.ti nel maggio dello scorso anno (v. Notiste 1890, p. 151).
Giuseppe Gatti.
Per i lavori della fognatura nell'ultimo tratto della via Cavour, oltrepassata di poco la via Alessandrina, è stato scoperto un altro tratto dell’antico muraglione in parallelepipedi di tufo, di cui tornò in luce altro avanzo nella prossima piazza delle Carrette.
Fu riconosciuto nel cavo anche un rocchio di grossa colonna di africano, simile agli altri di granito ivi stesso scoperti nel febbraio del corrente anno (cfr. otisie 1881 p. 55).
A pochi metri di distanza € alla profondità di m. 4.50, fu recuperato un piedistallo marmoreo, con cornice, il quale nel piano superiore conserva i fori per i perni che vi fissavano la statua. È largo m. 0,80 per ogni lato; è rotto inferiormente, e la parte superstite misura m. 1,05 di altezza.
Si è rinvenuta nello stesso luogo una testa colossale di marmo che fu impernata in un busto o statua di donna. Dalla base del collo alla sommità della capigliatura è alta m. 0,63. È molto danneggiata nella faccia, ed è probabilmente ritratto di un'imperatrice del II secole.
Giuseppe Gatti.
Fra la piazza delle Carrette e la via Alessandrina, scavandosi per un fognolo, è stato trovato un antico scolo di acque costruito in muratura; e dentro questo si sono raccolti alcuni frammenti di utensili in bronzo, assai guasti, ed una piccola tazza d’argento, con manico rilevato, alta m. 0,034, del diametro di m. 0,051.
G. Gatti.
Togliendosi una parte del terrapieno fra la via Cavour e l'altura di s. Pietro in Vincoli, si è rimessa in luce una piccola stanza, di cattiva costruzione laterizia, la quale era intieramente fabbricata nel terreno vergine. Nella volta aprivasi una tromba quadrata, o lucernario, che doveva giungere all'antico piano.
Fra le terre si è raccolto un pezzo di grossa lastra di travertino, nel quale rimane questo avanzo di antica iscrizione, incisa a grandi e buoni caratteri dell'ultimo tempo repubblicano.
La SRTO ottiene in concessione le nuove linee tramviarie, piazza Venezia - stazione Termini (attraverso via Cavour) e piazza Venezia - piazza del Popolo (attraverso via Ripetta). Sono inoltre previsti un collegamento della linea di San Giovanni da via Cavour al largo Brancaccio (attraverso via Giovanni Lanza) ed il prolungamento della linea di San Paolo (da piazza Bocca della Verità a Piazza venezia, passando per via di Sant'Eufemia lungo il Foro Romano, sotto il Campidoglio, via della Consolazione, e la via Bonella).
Nel casamento di proprietà Scaramella-Manetti, al n. 130 della via Cavour, eseguendosi alcuni lavori di riattamento, si è riconosciuto che la fabbrica è fondata sopra antiche costruzioni di buon laterizio ed in parte reticolate. Alcuni di questi avanzi sorgono sull’odierno piano stradale fino a m. 2,50. Sotto l’angolo sinistro del fabbricato medesimo le costruzioni antiche sono più profonde, e presentano rafforzamenti con massi di travertino e di peperino.
Giuseppe Gatti.
Nel costruire la scala d'accesso dalla piazza della Subura alla via Cavour, sono stati raccolti, fra terre di scarico: un piccolo peso di bronzo; un frammento d’'osso tornito; una pasta vitrea di forma lenticolare, ed una base marmorea di pilastro.
Presso la via dell’Agnello è tornato in luce un frammento di lastrone marmoreo, sul quale rimane, in lettere alte m. 0,075.
Giuseppe Gatti.
La SRTO attiva i nuovi collegamenti alla linea di San Giovanni da via Cavour al largo Brancaccio attraverso via Giovanni Lanza ed realizza il prolungamento della linea di San Paolo da piazza Bocca della Verità a via di Sant’Eufemia (piazza Venezia) lungo il Foro Romano, sotto il Campidoglio (via della Consolazione), e la via Bonella.
Per i lavori di sistemazione della via Cavour, fra la piazza delle Carrette ed il Foro romano, è stato recuperato un frammento marmoreo, alto m. 0,22, nel quale ad alto rilievo è scolpita un. testa femminile velata.
Giuseppe Gatti.
Presso l'angolo tra la via Cavour e la via de' Serpenti, a circa m. 4 sotto il piano stradale, è stato scoperto un rocchio di colonna di marmo bianco, del diametro di m. 0,50.
Giuseppe Gatti.
In un cavo per rinforzare la fondazione del casamento Sereni, in via Cavour n. 348, alla profondità di m. 7,00 si è incontrato un avanzo di muraglione in parallelepipedi di tufo. Ne restano due ordini, alti insieme m. 0,95, della lunghezza totale di m. 1,20.
Giuseppe Gatti.
Continuandosi gli sterri pel prolungamento della via de' Serpenti, sono stati scoperti gli avanzi di im antico ninfeo. Era costruito in opera reticolata di tufo, con le pareti incrostate di pomici ed ornate di conchiglie, di smalti, di piccoli pezzi di marmo; la volta era coperta di sole pomici.
Poco più innanzi, cioè nel punto ove detta via traversa quella della Polveriera, è riapparsa una stanza, costruita in laterizio, con pavimento a lastrine romboidali di marmi diversi. Nel sito medesimo, ad un metro sotto il livello stradale, si sono incontrati altri avanzi di costruzioni di varia età, ed un tratto di antica strada selciata; ed a poca distanza, alla profondità di m. 2, è riapparso per la lunghezza di circa 5 metri un pezzo di muragliene, costruito in massi rettangolari di tufo (di m. 0,60 X 0,40 X 0,40) , in direzione da nord a sud.
Fra le terre si è raccolto: un grande bacino di basalto, del diam. di m. 0,75, alto m. 0,4.5, grosso m. 0,06; un frammento di fregio fittile con piccola parte di figura femminile ignuda; uno stilo d'osso; e due bolli figlili che sembrano inediti: M TITINI D PR D P F LVCILLAE HELENVS SER
Giuseppe Gatti.
Sull'angolo della via Cavour e via del Lauro, presso la piazza delle Carrette, costruendosi un fognolo sotto il marciapiede, si sono trovati due rocchi di colonne di granito orientale, a m. 3,50 sotto il piano stradale. Hanno il diametro di m. 0,70; la lunghezza dell'uno è di m. 1,50, dell'altro m. 2,20.
Giuseppe Gatti.
Un altro muro laterizio, lungo m. 9,60, è riapparso in piazza delle carrette, alla profondità di m. 2,50, nello sterro per le fondazioni del muovo casamento Frascari.
Nei lavori per le fondazioni del nuovo casamento Frascari-Diotallevi in piazza delle Carrette, sono tornati in luce varî avanzi di mura con cortina laterizia; grandi blocchi rettangolari di travertino; ed a m. 5 sotto il piano attuale si è incontrato un tratto di antico pavimento stradale, formato dai consueti poligoni di lava basaltina.
Fra la terra si è raccolto un rocchio di colonna in cipollino, lungo m. 0,65, col diametro di m. 0,26.
Giuseppe Gatti.
Nella fondazione del casamento Frascari, in piazza delle Carrette, sono stati rimessi all'aperto altri avanzi dell'edificio privato che fu riconosciuto nei mesi precedenti, cioè un’altra stanza fornita di tubi pel riscaldamento, col pavimento di lastre marmoree.
Giuseppe Gatti.
I lavori per le fondazioni del casamento Frascari, sull’ angolo di via Cavour e piazza delle Carrette, hanno fatto recuperare un frammento di candelabro marmoreo, alto m. 0,32, ed un pezzo di lastra di marmo, alta m. 0,23, larga m. 0,24, sulla quale è inciso il titolo sepolcrale: d A M |... antonIO PHILETO VIX | anno uNO MENSIB III | dieb..... ANTONIVS PHI | letus fiIO CARISSIMO | fecit et NIBI ET SVIS LIBER | tis libertabusque posterisque eorum Le lettere sono assai consunte, e nell'ultima linea totalmente scomparse.
Giuseppe Gatti.
Demolendosi, in via Cavour, una parte dell'ex-monastero detto delle Vive sepolte, per costruire un nuovo edificio scolastico comunale, tra i materiali di fabbrica sono stati trovati i seguenti frammenti epigrafici : 1. Metà di titoletto marmoreo da colombario, di m. 0,14X 0,12: AIEDIA P AIEDIVS C L GE; 2. Frammento di lastra marmorea, di m. 0,31 X 0,38: ...IVS... | ...ANTAE... | ...L EI... ; 3. Simile, di m. 0,16, X 0,10: ...FRA... | ...BENE ME... | ...FEC...; 4. Piccolo frammento di grande lastra marmorea, di m. 0,08X0,12, in grandi lettere: XIC. Questo meschino frammento potrebbe riferirsi ad un titolo imperiale, in cui fosse seritto : {r20b. pot. XI.Cos....
Giuseppe Gatti.
Corrado Ricci, Direttore generale delle Belle Arti, lancia una sua ben meditata proposta: quella di isolare gli avanzi di tutti i Fori imperiali: "assai saviamente, non propugna quello che pur sarebbe l'ideale degli studiosi e di tutti coloro che venerano i grandi vestigi delle nostre grandissime memorie; e cioè l'abbattimento totale delle case che coprono l'area dei Fori. Enormi e pressochè insuperabili difficoltà d'ordine finanziario e di economia cittadina avrebbero senza dubbio sepolto fino dal nascere questo progetto, qualunque fosse l'autorità di chi lo enunciava.
Egli propugna invece un minimo di demolizioni, là dove le demolizioni per varie cause sono più facilmente attuabili; e con un paziente e sagace lavoro d'indagini, propone poi alcuni isolamenti di monumenti cospicui che sono, per così dire, non già totalmente sepolti, ma piuttosto mascherati, e che possono essere rimessi in luce senz'alcun danno anzi, talora, con manifesto vantaggio della viabilità, e con uno sforzo finanziario relativamente modesto.
Io non posso, per l'indole e i limiti di questo articolo, seguire il Ricci nella minuta esposizione ch'egli fa dei lavori da compie! basti dire, per dare a parole un'idea del geniale disegno, che lo scavo in un vicoletto cieco, dietro via Alessandrina, e l’abbattimento di due luride bottegucce di un maniscalco e di un oste, varrebbero a scoprire le tre esedre, ora invisibili, del Foro Traiano; e che la demolizione di due luride casucce di non grande importanza verso l'arco detto Arco dei Pantani, rimetterebbe in luce quel maraviglioso Tempio di Marte Ultore, delle cui imponenti mura e delle grandi favisse le nostre incisi ora un'adeguata idea.
Propone anche il Ricci una leggera, e in tutto facile ed opportuna variante al percorso dell'ultimo tratto della Via Cavour secondo il piano regolatore: la nuova via seguirebbe così l'asse maggiore del Foro di Cesare, penetrando fra i poderosi resti della cinta di queto Foro in contatto col gruppo degli edifici della Curia Giulia e l'area del tempio di Venere Genitrice: la via Cavour passerebbe poi a oriente del monumento a Vittorio Emanuele e precisamente sul percorso dell'antica « Via Flaminia, lasciando scorgere a destra, liberi e imponenti, tutti i ruderi della magnifica Basilica Ulpia.
Il costo totale dei lavori proposti dal Ricci supera di poco i tre milioni, che, probabilmente, si dovrebbero spendere in otto o dieci anni. Io non dubito dunque che ad un disegno così geniale e così facilmente attuabile, come i topografi di Roma antica e gli archeologi, primo il Lanciani, riconobbero arriderà prospera sorte."
Alle 23, una motrice SRTO 310 in servizio sulla linea 12, dopo la fermata alla torre dei Capocci in via Giovanni Lanza, acquista nella discesa di via Cavour verso piazza delle Carrette una velocità eccessiva, deragliando nella curva di via della Salara Vecchia e cadendo da sette metri di altezza nel sottostante Foro, infrangendo un blocco di marmo presso la Cloaca Massima. Il bilancio dell'incidente è di 18 feriti.
La linea 19 dei trasporti pubblici, dal quartiere Testaccio (mattatoio) a piazza Venezia è prolungata alla stazione Termini attraverso via Cavour.
Variazione nell'itinerari dei trasporti pubblici. La linea 19 instradata per via Nazionale anziché per via Cavour. La linea 22 è prolungata da piazza Venezia a piazza Indipendenza. La linea 2, anziché terminare alla stazione di Trastevere, svolta per via Induno e fa capolinea al piazzale di porta San Paolo. La linea 25 è prolungata in Monteverde dal largo Berchet alla via Alessandro Poerio, all'incrocio con la via Guerrazzi.
Istituite tre linee tramviarie straordinarie per il collegamento con la stazione della ferrovia Roma-Ostia: da piazza Mazzini per le vie Ferrari, Lepanto, Marcantonio Colonna, piazza Cola di Rienzo, via Lucrezio Caro, piazza Cavour, via Ulpiano, ponte Umberto e il lungotevere fino a via Marmorata; dal piazzale Verano per via Tiburtina, Santa Bibiana, via Lamarmora, piazza Vittorio Emanuele, via Emanuele Filiberto, viale Manzoni, Colosseo e viale Aventino; da piazza Buenos Ayres per via Po, via Salaria, piazza Fiume, via Piave, via Volturno, piazza dei Cinquecento, via Cavour, via degli Annibaldi, Colosseo e viale Aventino.
A conlusione dei lavori per la Via dell'Impero ai Fori e la via dei Trionfi, il Duce Mussolini indice un concorso per la realizzazione del nuovo Palazzo del Littorio nell'angolo con via Cavour (largo Corrado Ricci):
"La costruzione del Palazzo del Littorio è di vitale importanza anche perché risolve il problema della sistemazione definitiva della zona tra Via Cavour e Via dell'Impero con la soppre: Roma monumentali tanto un valore artistico storico e morale, con la soppressione di casamenti e di vicoli che contrastano con la imponenza e la dignità della Il progetto, dovuto alla fervida geniale iniziativa del Duce. non ha soltanto un valore artistico e morale, ma anche finalità di carattere altamente igienico.
Bene a proposito il Direttorio Nazionale Fascista, interprete sicuro del sentimento di tutte le Camicie Nere, ba espresso con un telegramma al Duce «la sua entusiastica ricono scenza per la decisione da lui presa di far erigere la Casa del Littorio su quella Via dell'Impero, la quale, mentre testimonia l'antica glotia della nostra gente, testimonierà insieme gli alti spiriti informatori della nuova civiltà fascista".
Il Duce Mussolini Mussolini inaugura il definitivo isolamento della restaurata Torre dei Conti. Secondo il progetto di Antonio Muñoz, con la demolizione di Palazzo Nicolini, è stata ampliata l'area a giardino già realizzati su via dell'Impero.
Viene preservata solo una parte delle strutture medievali inglobate nel palazzo, attraverso un profondo restauro e riadattamento delle murature interne in forma di casetta.
A seguito dello spostamento del nodo Esquilino, è variato il percorso della linea circolare interna del tram tra via Cavour e la stazione Termini; dalla stessa data la linea 16 è deviata da via Merulana a Santa Maria Maggiore; la linea 17 è prolungata da piazza Esquilino al viale Principe di Piemonte.
Con un colpo di piccone, il Duce Mussolini avvia i lavori di demolizione di Palazzo Sereni per liberare l'area dove sorgerà la mole littoria, annunciando che verrà inaugurata nel XX annuale della fondazione dei Fasci italiani di combattimento.
Un piccolo aereo da turismo partito dall'Aeroporto dell'Urbe, precipitaa via Cavour. Le due persone che si trovavano a bordo sono morte sul colpo.
Attivata la Corsia Preferenziale sull'itinerario piazza Esquilino, via Cavour, via Panisperna, via Milano, via F. Crispi, via Sistina, via Quattro Fontane, via De Pretis, piazza Esquilino.
Grazie ai fondi previsti dal PNRR, la giunta Capitolina approva la riqualificazione di Largo Corrado Ricci ed il restauro della Torre dei Conti. Il progetto prevede di creare uno degli ingressi pedonali privilegiati all'area dei Fori Imperiali e di inserire degli arredi per riproporre, a livello superficiale, quello che è stato interrato alcuni metri più sotto. Tre elementi orizzontali verdi, verranno sistemati per riprodurre le tre vasche che caratterizzavano il sottostante tempio della Pace. Alberature e panchine serviranno a completare la pedonalizzazione dello spazio sapendo che, rispetto al progetto originario, occorre tenere in considerazione anche i lavori seguiti dalla sovrintendenza.
Per la realizzazione della nuova Passeggiata Archeologica ai Fori imperiali, vengono abbattuti gli ultimi Pini superstiti del giardino progettato nell'area da Antonio Munoz, permettendo il proseguimento delle indagini archeologiche nell'intera area.
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Albergo Mediterraneo
1938 edifici
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Albergo Atlantico
1934 edifici
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Palazzo Tosti di Valminuta
1906 palazzi
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Muraglioni di contenimento del Fugatale
1895 edifici
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Istituto Leonardo da Vinci
1893 scuole
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Palazzo Desideri a Via Cavour
1890 palazzi
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Palazzo Rocchi
1888 edifici
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Palazzetto di Pistrucci a Via Cavour
1888 edifici
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Palazzo Guerrieri
1888 edifici
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Palazzo Giolitti
1888 palazzi
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Palazzo Giorgioli
1886 edifici
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Palazzo Nicolini
1885 palazzi
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Palazzo Carnevale a Piazza Esquilino
1882 edifici
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Lotto VII della I Espanzione Esquilino
1872 edifici
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Targa di Pio IX a Via Cavour 96
1860 targhe
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Madonna del Buon consiglio a via dell'Agnello
1849 edicole sacre
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Monastero Santi Gioacchino ed Anna ai Monti
1731 conventi
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Santa Maria dell'Immacolata Concezione ai Monti
1641 chiese
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San Francesco di Paola
1623 chiese
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Santi Gioacchino ed Anna ai Monti
1589 chiese
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Palazzo Sereni
palazzi
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Casa seicentesca a Largo Corrado Ricci
edifici
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Casa Fontana
edifici
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Madonna col bambino di Piazza delle Carrette
edicole sacre
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Grand Hotel Palatino
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Insula Vitaliana
domus
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Madonna di via Sforza Via Cavour
edicole sacre
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Ninfeo del palazzo di Via Cavour 150
fontane
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Domus e Ninfeo di Via Graziosa
domus
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Casa Generalizia delle Suore Oblate del Bambino Gesù
conventi
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Balnea Neratii Cerealis
terme
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Santa Maria Maggiore
basiliche
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Albergo Massimo d'Azeglio
edifici
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Albergo Continentale
palazzi